C: "No, mangia a casa sua"
Io: "Ma come mangia a casa sua?!"
C: "Babbo Natale ce l'ha una casa?"
Io: "Sì, certo che ha una casa"
C: "E allora mangia a casa sua"
...
Il treenne di casa è molto ospitale.
Cruscotto sta avendo un po' di problemi a scuola, piange, vuole la mamma e gira tutto il giorno con il peluche amico o con la "maglietta nera" al collo (una mia maglietta che lui usa come copertina di Linus).
Il tutto è cominciato dopo che è stato a casa una settimana per una brutta febbre, prima andava abbastanza bene.
Sono due giorni che, utilizzando la tattica del portare prima Mini al Nido, quando lo porto a scuola è abbastanza tranquillo e le maestre mi dicono che anche durante il giorno è sereno, ma... fa le scenate quando usciamo, nel senso che si mette a piangere ed urlare nel cortile della scuola chiedendo cose impossibili da avere (usare l'uscita d'emergenza, il nonno, ...).
Oggi non la smetteva, tutti quelli che uscivano mi chiedevano cosa avesse, avevo in braccio Mini e non potevo quindi prendere Cruscotto in braccio ed andarmene, doveva collaborare. Ad un certo punto arriva una nonna con bimbo, si ferma e mi chiede se può fare qualcosa ed il nipote dice: "quello è C, è scemo", ho aspettato che la nonna lo rimproverasse ma ho aspettato invano... non sono riuscita a reagire quindi ora sto malissimo.
Sto male perché mio figlio è infelice e non riesco a capire il perché, sto male perché non l'ho difeso e sto male perché non so più che fare.
È il caso che chiami la psicologa della scuola o è prematuro/sbagliato/inutile?
Al parco.
Un paio di settimane fa un papà si è preso la briga di dirmi che mio figlio era caduto e si era sbucciato un ginocchio.
Caro papà, a parte che se l'hai visto tu l'ho visto anch'io, se cade, si sbuccia il ginocchio, si rialza e corre allo scivolo, io no, non intervengo.
Oggi una nonna è corsa a raccoglierlo perché è caduto e piangeva, nonostante io le abbia detto, mentre mi avvicinano (con Mini nel passeggino, lentamente) "signora, sono qua, lasci stare".
Cara nonna, è mio figlio, ha tre anni, maschio, l'ho visto cadere un numero di volte che tende all'infinito, so da lontano se è spaventato, se si è fatto male, se è il caso di correre o se si può andare con calma. Ma soprattutto, è mio figlio, se ti dico "sono qua, lasci stare" e tu vai lo stesso, la tua smette di essere una gentilezza e diventa invadenza.
Non gli tolgo gli occhi di dosso mai, ma lo lascio giocare (a meno che non chieda di giocare con me), non gli dico "attento" ogni tre secondi e non mi scapicollo se cade, sono sbagliata io? Mi viene il dubbio.
Si sentirebbe più protetto se mi comportassi altrimenti o solo più soffocato?
Ieri ho trovato un vermino nella susina, Cruscotto ne è rimasto molto incuriosito, lo ha osservato tantissimo tra lo schifato e l'interessato.
A pranzo oggi mi chiede di trovargli l'animaletto di ieri:
"e io lo p'endo e lo potto là, dalla sua mamma e i' suo papà, così ji insegnano a serpentare".
Dice tutto, la erre quando ne ha voglia, parole buffe come "bichicletta", e coniuga i verbi tutti regolari, aprito, chiudato, mettato, io leggio, mi teno fo'te, ... non sta zitto mai - mai - ed è curiosissimo.
È veramente un privilegio per me essere in maternità per Mini in un periodo così "di crescita" per Cruscotto, è un'emozione bellissima scoprire le cose insieme a lui e crescere.
Avevo scritto il titolo di questo post giorni fa per ricordarmi di raccontare di quanto io mi senta una fallita nell'educazione di Cruscotto e poi oggi, 26 maggio è successo che...
Siamo andati dai nonni, una volta tornati a casa Cruscotto non ne voleva sapere di dormire, anche se erano le dieci passate, ed è cominciata una scenata tremenda (e non è la prima volta).
Ha cominciato ad urlare, piangere, dare calci. Come sempre quando si comporta così, ho cercato di stare calma, abbracciarlo era impossibile, ha cominciato a picchiarmi e mandarmi via, quando gli ho detto che volevo stare con lui si è appoggiato alla sponda del lettino e ha cominciato ad urlare che voleva cadere, farsi male e andare all'ospedale, ha provato più volte a cadere di testa, sempre urlando "voglio cadere".
È stato in quel momento che ho sentito come qualcosa rompersi dentro, dalle parti dello stomaco. È stato triste vedere un bambino così piccolo, il mio bambino, volersi fare male dalla disperazione di una situazione che non riusciva più a gestire.
Ora sono in cucina che piango mentre mi tiro il latte e scrivo. Mini accanto a me sorride, mi fa sentire meglio ma non basta a farmi stare bene.
Perché è così difficile? Dovrei essere capace di aiutare mio figlio a gestire certe frustrazioni e invece non ne sono in grado.
Mi sento di avere fallito. Ed è davvero terribile.
Ciao piccolo,
ti scrivo per chiacchierare un po', non abbiamo molto tempo per stare a quattr'occhi noi due.
Tu che sei da poco arrivato in questa gabbia di matti dove tuo fratello la fa da padrone correndo urlando e tappezzando il pavimento di giochi.
Tu che dormi sereno in tutto questo nostro vivere e che quando sei sveglio hai sorrisi bellissimi e sinceri per tutti.
Sei un amore tu ed io vorrei avere più tempo per te e per noi, per costruire un noi due di complicità e di gesti comuni.
Ti voglio bene,
La tua mamma
E dopo Afterhours e Marlene Kuntz anche i Marta sui Tubi hanno partecipato a Sanremo ed, ovviamente, sono stati grandiosi.
Il nuovo disco (Cinque - la luna e le spine) è molto interessante e come sempre innovativo e "al di sopra".
Solitamente a metà della prima canzone C si avvicina allo stereo e dice "più fo'te mamma, più fo'te" e alza il volume, sono molto fiera di avere un figlio così rock.
Tra le varie attività del Nido che frequenta C c'è musica.
Insieme a due musicisti ascoltano chitarra e pianoforte suonati dal vivo ed imparano a toccare gli strumenti, a suonarli insieme.
C è il più attivo ed interessato fra i bimbi e quando arriva a casa prende la chitarra e suona.
Sono fierissima di questa sua passione e spero che questo suo amore sia mutuato, almeno in parte, dalla nostra (mia e del Rinci) di passione per la musica ed i dischi... d'altronde la tv è sempre spenta e lo stereo sempre acceso, non poteva essere altrimenti!
Dormi qui, sono piccolo per abbracciare il cielo
Dormi qui, troppo grande per volarci dentro
Guarda "Marta sui Tubi - Vorrei (official video)" su YouTube
Con tre settimane di anticipo rispetto alla "data presunta" e due rispetto al cesareo programmato, Mini è arrivato.
Mi si sono rotte le acque in un tranquillo venerdì pomeriggio, ho chiamato l'ospedale avvertendo del mio arrivo e da lì ... panico. La frase che ho ripetuto più spesso è stata "ho paura".
In ospedale sono stati tutti bravissimi, il cesareo d'urgenza non è una banalità e sono stata davvero assistita e confortata nel migliore dei modi.
Lo dico perché si sente così spesso parlare di malasanità che mi sembra corretto riportare un'esperienza così positiva.
M, come C, è nato sottopeso e siamo rimasti in ospedale un po' di più.
M è bravissimo. Ormai ha due mesi, ha cominciato a ridere e a seguirmi con lo sguardo quando mi muovo in una stanza.
Sono felice.
Oddio, ci sono momenti della giornata un po' così in cui si piange insieme, mi sento un po' giù, stanca e sola.
Ma per fortuna i figli "ti innamorano" al punto che mi basta guardare M che dorme o fare una corsa con C e mi passa tutto. E poi c'è il mio Rinci che mi aiuta, mi supporta e mi capisce.
La reazione di Cruscotto merita un post a parte. Quando riuscirò.
Un post un po' confuso ma capirete, ho iniziato a scriverlo circa due ore fa.