Il Teatro ed il Sexuan

Un anno fa eravamo tutti in panico totale per il saggio di recitazione (L'Anima buona del Sezuan di Bertold Brecht)
Lo spettacolo non era bello, o meglio a noi non piaceva e quindi eravamo tutti preoccupatissimi. In realta' lo spettacolo era bello e se solo noi avessimo smesso di pensare, ce la saremmo goduta, ci saremmo divertiti di piu' e lo spettacolo sarebbe stato bellissimo. 
Perche' parlo al plurale, beh, perche' il teatro e' una strada che si fa insieme e l'anno scorso io ho avuto la fortuna di avere dei compagni di viaggio magici, persone meravigliose in tutto, le animacce del Sexuan.
Mi ricordo il primo incontro, la piu' piccola sedici anni, il piu' grande sessantacinque, l'insegnante e lo studente, il manager e l'impiegato di banca, il tecnico e quella che fa mutande, c'erano proprio tutti, sotto lo sguardo attendo di quegli occhi azzurri che illuminano la nostra maestra, le animacce del Sexuan appunto.
C'e' una frase di Eugenio Barba che dice:

Il teatro può essere un luogo dove vale la pena di vivere a lungo perché permette di restare in punta di piedi. E' la tensione per affacciarsi oltre i limiti. 
Credo che se continuo a fare teatro e' perche' esso mi permette di incontrare uomini e donne che non si sentono a proprio agio nelle loro condizioni e continuano ad alzarsi in punta di piedi come se un giorno potessero volare.

Ed e' esattamente cosi', il teatro e' meraviglia, e' gioia ed e' emozione, e' tristezza, rabbia, concentrazione, azione e reazione, il teatro e' il teatro.

Ma soprattutto il teatro mi ha lasciato le animacce, alcune le sento ancora, altre no ma loro, le animacce del Sezuan, ci sono state in quel momento li', hanno fatto parte della mia vita in un periodo molto speciale - come lo e' la gravidanza - e non le dimentichero' mai, mi hanno lasciato una cosa tangibile, piccola cosa, dura e semplice dentro l'anima. 
A volte penso che e' corretto non rivedersi piu' perche' tutto fa parte di quel pezzo di vita la', come di un sogno o di un film, altre volte invece, come oggi, mi mancano da morire e vorrei averli tutti qua intorno a me, seduti in terra, a guardarci negli occhi.

C - la vita non e' quello che credi. e' un'acqua che i giovani lasciano colare senza saperlo, tra le loro dita aperte. chiudi le tue mani. chiudi le tue mani, fai presto. trattienila. vedrai, diventera' una piccola cosa dura e semplice che si sgranocchia, seduti al sole. ti diranno tutti il contrario perche' hanno bisogno della tua forza e del tuo slancio. non ascoltarli. ... ... lo imparerai anche tu, troppo tardi, la vita e' un libro che si ama, e' un bambino che gioca ai tuoi piedi, un arnese che si tiene bene in mano, una panchina per riposarsi la sera davanti a casa. mi disprezzerai ancora, ma scoprire questo, vedrai, e' la consolazione derisoria di invecchiare, la vita, non e' forse comunque che la felicita'.
A - la felicita'...
C - una parola misera, eh?
Anoiulh 

7 commenti:

Unknown ha detto...

Leggi "lascia il tuo commento" e di si, lo lascio, lo voglio lasciare, lo devo lasciare.
Perchè tra quelle anime c'ero anche io. Perchè quelle parole, le parole di Asile Day, arrivano dentro dirette e conosciute. Bellissime. Perchè ti vedi lì, trucco, fiori, banconote che volano, acqua e una gran paura.
Lasciare un commento però poi lo senti difficle, perchè come ogni storia d'amore nella quale ci si è amati così, anche a nudo, le parole non renderebbero giustizia.
Non sarebbero abbastanza a descrivere quella anime che con semplicità ti hanno teso la mano, "ci siamo noi". Non sarebbero adeguate a descrivere la vita che prendeva forma in quella donna meravigliosa tra battute e risate. Sarebbero forse banali nel dettagliare lo stupore sinceramente divertito di chi alla quindicesima mail ha capito che "Sexuan" non era una battuta, ma una consapevolezza, una sbagliata consapevolezza.
Asile Day, grazie. E' proprio vero che gli amori grandi e belli non finiscono mai.

Asile Day ha detto...

mi fai piangere tu, di gioia s'intende
<3

Anonimo ha detto...

io lo spettacolo l'ho visto e era bellissimo.

Anonimo ha detto...

parola di marito

Anonimo ha detto...

E' stato un piccolo centimetro all'interno del quale siamo stati liberi. Insieme alla tua gravidanza, penso che ognuno di noi abbia partorito una nuova consapevolezza. Per quanto mi riguarda un nuovo modo di saper crescere sapendo che per quanto sia grande il mondo, e per quanto tu sia sempre ed irrimediabilmente solo, ci sono momenti in cui la stessa solitudine accomuna più persone contemporaneamente facendole sentire come tanti uccelli. Uniti. Che danno vita ad un acquila enorme. Ricca di mille pensieri che senza più bisogno di spiegazioni vola verso la libertà sprituale.
LA PIù "PICCOLA"

Asile Day ha detto...

Piccola, io ti adoro, sono felice di averti incontrato. Ti voglio benissimo.

The Wife ha detto...

Arrivo tardiva, ... come sempre! Ma arrivo! Mi ritrovo in quello che ha scritto La più piccola ed anche nelle parole degli altri, anche se questo non basta per spiegare il mio sentire "anche mio" il loro sentire (mi scuso per il bisticcio di parole, ma questo è). Chissà che l'amore (inteso in tutte le sue forme) non sia proprio la libertà di potersi sentire soli e non aver paura. Chissà che queste esperienze che lasciano una traccia indelebile non ci permettano non tanto di risolvere o superare i nostri guai, ma semplicemente di poterli guardare sorridendo a loro, e a noi stessi, più fiduciosi, capaci magari non di volare ma anche solo di respirare e di tornare a guardare il cielo. In quel periodo io ero presa da mille casini... ma per me poter venire alle prove era quasi un rifugio, una pace dell'anima, perchè sentivo di poter giocare, scherzare, cantare e (perchè no?) stonare!Forse è questo quel chiudere le dita che ci fa trattenere la Vita, non lasciandola scorrere ma assaporandola, e se la lasci scorrere è solo per condividerla e, paradossalmente, trovartene tra le mani ancora di più. Forse. Ma, di sicuro, grazie! "The Wife"

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