#fridayreads: La Scopa del Sistema, DFW

All'interno di quella trama pazzesca che vi ho raccontato prima, tra i personaggi assurdi che vi ho descritto ci sono descrizioni, riflessioni, parentesi davvero interessanti e poetiche. Di seguito una di quelle che mi ha colpito.

"Vedo le facce di quelli che appartengono e le facce di quelli che non appartengono. Le facce che appartengono appaiono a schiera, come medaglie sul bavero si un'alta uniforme. Le medaglie ballonzolano, perche' gli appartenenti hanno l'andatura spavalda. Le facce degli appartenenti sono penosamente complesse, l'espressione di ciascuna e' creata e suscitata, tramite processi che mi sono oscuri, dalle facce che ha accanto. Queste strutture si intrecciano e si amalgamano, poiche' ancora non hanno cominciato ad azzuffarsi. Ovviamente le facce di quelli che non appartengono sono facce regolabili da Vance Vigoreous, con tanto di occhi neri. Molte di queste facce sono chine, per paura di inciampare su una radice, per paura d'esser viste inciampare su una radice. Sono le facce che non dormono, che dormono male, che dormono sole, e che si sforzano di pensare ad altro quando odono determinati rumori provenire dalla stanza accanto. Intuisco nei giocatori di frisbee, che sto continuando a osservare, un tasso altissimo di non-appartenenza. Le tracce dell'attrezzo sono tenui scie tra un giocatore e l'altro, linee che vengono spazzate e infrante come seta di ragno dal vento dietro i campi sportivi della Memorial Hill. Le facce dei non appartenenti sono le facce instabili che invece sono stabili, le facce auto-definite, le facce definite dal non appartenere a un luogo che e' definito dall'appartenenza. Sono quelle facce che, tutelate e imprigionate, guardano da dietro il filo spinato dei confini della proprio struttura, le facce che sanno che, per la mera grazia di un Dio rinomato per l'arbitrarieta' della sua grazia, sono loro che dovrebbero trovarsi legate e rinchiuse negli sgabuzzini del college. Facce che sono irraggiungibili da cosi' lontano, e che ti guardano attraverso, e che ti classificano in un istante, contro la propria e la tua volonta'."
cit. David Foster Wallace

4 commenti:

Sunflower ha detto...

Non ho mai letto DFW, ma il pezzetto che hai pubblicato è davvero affascinante.

Asile Day ha detto...

Anche io non avevo mai letto niente di suo ma devo dire che mi ha davvero rapito. Soprattutto adoro gli scrittori che sono sia storia che scrittura, trama avvincente ma anche bello da leggere, con frasi a cui fai il segnetto a fianco a matita tanto sono belle...

cooksappe ha detto...

bel pezzo!

Anonimo ha detto...

e poi mio padre dice a me che leggo i libri strani... :) chacha

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