L'Oasi

A Pasquetta siamo stati all'Oasi di Sant'Alessio.
Le immagini spiegano meglio delle parole e quindi lascio alle foto della giornata il compito di raccontare quanto e' stato bello e quanto siamo stati bene.

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ho appena scoperto che il mio blog visto con Explorer non e' un granche' (anzi e' proprio brutto), io l'ho creato con Chrome e vi assicuro che con questo browser e' bellissimo.

La Maraviglia

Cruscotto ha visto il mare e ha giocato con la sabbia.
Quanti sospiri e che sguardi intensi.

Una cosa l'ho capita, la maraviglia ai bimbi non si insegna - sciocca io a pensarla cosi' -, da loro la si impara.

Liberi Tutti!

dall'uomo che non e' padrone del suo giorno, da tutti quelli che inquinano il mio campo...



E campeggio sia...

Si parteeee

E domani si parte, andiamo al mare, al solito campeggio (cliccare qua e la' sulle parole e anche un po' qua per leggere di ricordi vecchissimi) e non vedo l'ora, so gia' che fara' freddo, che forse piovera' ma lo stesso non vedo l'ora.
Perche' a Pasqua ci saranno gli amici, perche' Cruscotto e' stato li' quando era nel mio pancione e voglio vedere se se lo ricorda, perche' voglio sentire l'odore del mare, vedere la spiaggia vuota, il campeggio che comincia a riempirsi piano piano, perche' voglio andare a correre in pineta, sedere Cruscotto sulla sabbia e vedere che fa, sentire la parlata toscana, prendermela con calma, insomma... ci prendiamo questi quattro giorni e facciamo il pieno di tutto.

Adorare Malinconico

"Per cui, al diavolo la retorica della vita che vale la pena anche quando e' sofferenza. Io, se posso, la sofferenza la evito." pag. 281
Che detto da uno che di nome fa Malinconico e' tutto dire, eh...

Siccome mi e' un sacco piaciuta la sensazione descritta qua, ho deciso di continuare con romanzi normali ed ho scoperto Diego De Silva - eh brava, direte voi, hai scoperto l'acqua calda - l'ho scoperto tardi lo so, ma adesso lo adoro.

Ho cominciato con Mia Suocera Beve (perche' il primo non l'ho trovato in libreria) e mi e' piaciuto moltissimo, ironico, leggero, ma non troppo, da ridere, ma non troppo, insomma il giusto equilibrio fra tante cose molto belle. Vincenzo Malinconico e' un personaggio di quelli in cui un po' ti immedesimi e un po' lo ami per quanto e' unico e lontano dal consueto, io lo adoro.

"Tutto questo, ci piaccia o no, dipende dal fatto che la bellezza e' un tipo di verita', e non vuole bugiardi intorno." pag. 277

Record Store Day: i miei dischi nuovi

Sabato scorso era il Record Store Day, per festeggiare sono andata nel mio negozio di fiducia e ho comprato l'ultimo dei Marta sui Tubi e l'ultimo di Caparezza.

Caparezza non ho ancora avuto modo e tempo (d'accordo che Cruscotto dorme molto ma, insomma, non cosi' tanto), ho dato la precedenza ai Marta e, devo dire, non mi hanno deluso.

Carne con gli Occhi e' un bel disco ricco di canzoni molto diverse nel ritmo e nel tono, come sempre c'e' molta ironia e io per questo li adoro - "Camerieri" e' davvero da ridere anche se si conclude con una frase molto seria e molto vera
"Non si, non si dovrebbe dare da mangiare a chi non ha piu' fame."

Nel video uno dei miei pezzi preferiti del disco.

Scusi, dov'e' l'ufficio Sensi di Colpa?

Io, di norma, mi sento in colpa. Per ogni cosa.
Mi sento in colpa se, per pigrizia, butto il vasetto dell'omogeneizzato nei rifiuti normale invece di lavarlo-aspettare che asciughi-buttarlo nel vetro, quindi mi sento in colpa perche' gli do' l'omogeneizzato; se dal parrucchiere - ci vado ogni quattro mesi - decido di farmi stirare i capelli - sono un po' lunghi - mi sento in colpa per chi e' in coda dopo di me e dovra' aspettare. 
Adesso mi sento in colpa perche' a Settembre dovro' mandare Cruscotto al nido e, allo stesso tempo, mi sento in colpa perche' a Giugno, invece di mandarlo al nido, lo lascero' al mare con i nonni: quale madre lascia il proprio figlio di dieci mesi a quattrocento chilometri di distanza? 
Insomma, io, nella vita, soprattutto mi sento in colpa, qualcuno sa come si smette?

Comprendere

'Comprendere… Voi non avete che questa parola, in bocca, tutti, da quando ero piccola. Bisognava comprendere che non si può giocare con l’acqua, l’acqua bella che fugge, fredda, perchè così si bagna il pavimento, e con la terra, perché così ci si sporcano i vestiti. Bisognava comprendere che non si deve mangiare tutto in una volta, dare tutto quello che sia ha in tasca al mendicante che incontri, correre, correre nel vento fino a che non si cade per terra, e bere quando sei accaldato, e fare il bagno quando è troppo presto o troppo tardi, ma non quando se ne ha semplicemente voglia! Comprendere. Sempre comprendere. Io non voglio comprendere. Comprenderò quando sarò vecchia. Se divento vecchia. Non ora.'
dall'Antigone di Anouilh

Passeggio e Passeggino

Sabato mattina, direzione mercato, passeggino, cappellino, tutto pronto, ad un certo punto della passeggiata - il mercato dista un chilometro e mezzo da casa - non riusciamo ad attraversare sulle strisce perche' una signora posteggia l'auto davanti allo scivolo (con la Smart che, io dico, la posteggi ovunque, proprio sulle strisce la devi lasciare?), le faccio notare che non si posteggia davanti allo scivolo e lei mi risponde, in prima battuta "devo andare due minuti dal panettiere" allora le dico che cosi' non riesco a scendere con il passeggino e lei mi risponde: "cos'e' un vigile lei?" e se ne va.

Ecco, la maleducazione e' una cosa che mi da' sempre fastidio ma quando poi non me l'aspetto mi lascia veramente senza parole.

Trovare un'auto sulle strisce o sul marciapiede mi e' capitato spesso, praticamente ogni volta che esco con il passeggino devo percorrere qualche tratto in mezzo alla strada per colpa delle auto e non lo trovo giusto, piu' che altro non lo trovo civile. Non abito in una metropoli ma in una piccola citta' dove si trova sempre posteggio un po' piu' in la', certo magari devi fare cento metri a piedi, ma non mi sembra un grande sforzo.

Qualche volta mi piacerebbe portare con me dei post it con il disegno di un passeggino e lasciare un memo sul finestrino dell'auto, cosi' che al suo ritorno l'autista si renda conto, ma poi penso: "gliene importerebbe qualcosa?" e lascio perdere.

Facevamo che io ero il re e tu la regina

A Cruscotto piacciono un sacco i pupazzetti e le voci, quando e' sul seggiolone nascondo la mano di fianco e dal bordo faccio uscire l'indice che diventa subito Gino il ditino, con la sua vocina stridula e tante domande per il mio piccolo. Cruscotto lo afferra e ci gioca, ride tantissimo sia quando parla che quando, dopo averlo afferrato, Gino gli fa solletico nel palmo della manina.
Ieri sera mi sono accorta dandogli la pappa che ogni tanto osservava la mia mano e rideva sonoramente, ebbene si', Cruscotto sa benissimo che Gino e' il mio dito e che sono io a fare la vocina, ma lo fa ridere lo stesso perche' si immedesima nel gioco, perche' riesce a vedere un nuovo amico anche se guarda solo il dito della sua mamma.
E mi torna in mente l'insegnante di recitazione del secondo anno che ci diceva sempre: "osservate i bambini, quando giocano e dicono adesso io sono il re e tu la regina, lo diventano sul serio" ed e' cosi', la loro fantasia e' davvero incredibile ma, soprattutto, invidiabile.
Mi manca un po' il teatro per questo, per la possibilita' di essere un'altra storia, magari in un altro tempo e luogo pur rimanendo me stessa, ma poi gioco con Cruscotto e mi accorgo che non serve il teatro, basta mettersi in gioco e ... giocare.

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